E infatti con la penultima tua affermazione riguardo ad Ale si apre un altro capitolo immenso che sebbene di fatto appartenga solo ed esclusivamente a te e L., è ovviamente parte integrante del nostro libro, perché è collegato a noi sia per le radici che ha che per le conseguenze che noi comportiamo. Quando parlavo della tua sfera personale e complicatissima mi riferivo soprattutto a questo. Ieri parlavamo di progressivi e più o meno lievi peggioramenti partiti naturalmente dalla separazione tuttora non accettata e poi continuati con il tempo, con il percorso di psicoterapia e magari anche con le ultime rivelazioni, e la cosa non può essere ignorata ne da voi ne tantomeno da me, perché Coso è la tua vita e indirettamente e in maniera “platonica” diciamo : ) anche parte della mia.
Ma qui si brancola ancora di più nel buio, ci sono veramente poche considerazioni da fare, almeno per quanto mi riguarda.
Ciò che mi chiedo è fino a che punto sia possibile in effetti per un bambino accettare una separazione che prima di tutto non è stata ancora accettata e metabolizzata da uno dei due genitori. Credo che al di là di tutto la fortuna di Edo sia stata viverla sapendo che ad un certo punto e anche abbastanza in fretta entrambi i genitori erano convinti che fosse giusto così. Il che ha aiutato non poco. Inoltre mettici il fatto che Edo non ha subito spostamenti logistici e cambiamenti improvvisi nel suo modo di vivere. O la mamma o il papà ci sono (chi più chi meno :), e sono nella stessa casa di sempre. Situazione schifa per me, ma di sicuro ha aiutato tantissimo edo a superare la cosa e col tempo anche ad accettare i compagni dei rispettivi. Viste queste due grandissime differenze c’è poco da stupirsi se il percorso di ale è ancora così in salita e non si vede la discesa.
Io non so assolutamente che genere di ragionamenti farei se fossi nei vostri panni per cercare di fargli iniziare una discesa, è molto difficile parlare senza esserci in mezzo. Ma so solo che se per un motivo o per l’altro uno dei due non trovasse la forza di accettare ciò che è successo per dare la forza a lui di accettarlo a sua volta, e se notassi che col tempo la strada invece di scendere o rimanere uguale, fosse ancora di più in salita rispetto all’inizio o a prima della separazione, allora ti dico che il pensierino di rimettere un attimo in discussione tutto a me sfiorerebbe, lo ammetto e te lo dico con il cuore spezzato ma sincero.
Chiaro che è un pensiero assurdi che nemmeno prende in considerazione il volere dell’altra parte, ma lo avrei lo stesso, forse come assurdo tentativo di pensare a tutte le soluzioni possibili.
Si brancola nel buio.
Avrei tanta volgia di luce e di reset. Per noi e per lui :,
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