giovedì 11 marzo 2021

Ransomware, just google it.

Entrano nel sistema informatico di una azienda, attaccano, iniettano, si ciucciano tutto quello che c’è da ciucciare, criptano, e come gli zingari cagano, mollando su tutti i desktop un txt di cordiale saluto con la richiesta di riscatto per riavere indietro anni di vita lavorativa.

Ma poi concludono il messaggio con una simpatica emoticon, questa : )


È successo stanotte nell’azienda dove lavoro, un’azienda attiva nel settore del turismo da 35 anni, che ha vissuto la guerra del golfo, due alluvioni, le torri gemelle, il crollo di un ponte e infine la pandemia.

Un’azienda che nonostante molte difficoltà era sana e dava da mangiare a un po’ di persone, ma che da marzo 2020 ha il fatturato fermo, 20 dipendenti in cassa integrazione, campa con due spiccioli di ristori e non sa manco se arriverà alla fine del 2021.

Ecco, da chissà quale continente, arrivano ‘sti genii dell’informatica - perché ci sanno fare eh? - con il loro criptino del cazzo, e chiedono alla banda di sfigati di turno, quelli che riescono a malapena a vendere due biglietti nazionali del treno alla settimana, un riscatto di 60 mila dollari in Bitcoin per riavere i dati che hanno rubato.

E se non paghi, oltre a non riaverli, la minaccia che qualche file finisca nel DARKWEB.

La vorrei proprio vedere quella foto dove io e il mio capo sturiamo il cesso dell’ufficio venduta nel mitico darkweb, sarebbe quasi una soddisfazione.

Toulì, il genio di questi luridi bitcoglioni figli di una grandissima trojan: fottere chi è già stato abbondantemente fottuto da un virus arrivato prima del loro.

Io non ho molto da dire.

Però così, con questo flebile bit di un cuore ormai rallentato, io vi auguro di morire in uno dei 10 modi peggiori possibili per morire e di finire nel girone infernale degli haker terroristi, dove i milioni di file che avete rubato si vestano di giga immensi e vi si inculino per l’eternità con le loro estensioni.


DO NOT KNOW HOW TO MORIRE MALE?

JUST GOOGLE IT : )

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