venerdì 29 novembre 2019

La tassa per l’esame di stato

Oggi è un bel giorno per nascere.
In realtà il tempo oggi fa un po’ schifo e in realtà il giorno non lo hai nemmeno scelto tu. 
Se avessi aspettato la tua decisione, chissà quando ti saresti degnato di farti vedere.
E così è stato deciso che oggi ti levano da me.
Oggi ti sfrattano un po’ malamente, mio piccolo inquilino.
Dopo 41 assurde settimane, chiuso nel calore della mia pancia, conoscerai il mondo. 
Vedrai, ti piacerà.
Ma lo sai quanta gente mi dice, Ha già capito com’è la situazione, lui ci sta troppo bene lì dentro!
Certo, perché non sai cosa c’è qui fuori.
Non sarà facile, fin dal primo secondo in cui metterai il nasino fuori, non sarà facile nascere e vivere.
Ma innanzitutto mi chiedo, cosa avevi di meglio da fare prima che quella piccola perfetta esplosione di cellule diventasse te? 
E poi perché dirti che il mondo non è bello?
Perché raccontarti tutta la merda che c’è in giro?
Ti direi solo metà della verità.
Perché sento di poterti dire che qui vedrai cose che tu, matricola umana, non puoi neanche immaginare.
Vivrai emozioni che lévati, di qualsiasi genere forma colore sapore.
Quelle che sto provando ora, ad esempio, io non le scorderò mai; e potranno passare ore, giorni, mesi, potrei trovarmi qui tra 18 anni e scrivere esattamente quello che sto provando adesso, parola per parola, lacrima dopo lacrima, paura su paura.
Nel tempo in cui sto cogitando queste due cazzate un po’ melense, il cielo si è aperto e lassù è rimasta l’ultima stellina della notte.
Tra poco sparirà anche quella.
E tu, stellina mia, abbandonerai il buio del mio corpo.
Grazie per quello che mi hai donato in questi mesi, grazie per avermi dato l’onore di compiere il tuo silenzioso  miracolo di vita dentro di me.
Bon, non ho altro da dirti finché rimani uno sconosciuto. 
E quindi buona nascita, ragazzo.
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Oggi ho pagato la tassa di Euro 12,09 con bollettino postale affinché tu possa andare a sostenere l’esame di maturità il prossimo giugno.
Ci sono piccole cose che quando le fai hanno un non so che di solenne, e ogni volta che ciò succede il mio pensiero torna alla stellina che abbandona la notte.
Tutto ciò che da allora è successo fino a questi 12 euro e zero nove, e tutto ciò che succederà dopo, è custodito in quella stellina.