martedì 27 ottobre 2020

È autunno e inizia il freddo

E così, camminando per strada coperti e mascherati come banditi a cui è stata amputata mezza identità, persi fra un’incertezza, un’attesa e un nulla, si impara a riconoscere un sorriso solo guardando gli occhi, sempre che un sorriso là sotto ancora ci sia.

Si ripassano vecchie regole di geometria, si calcolano perimetri, aree e spazi dentro i quali è concesso muoversi, ed è un esercizio applicabile in senso metaforico anche alla vita degli altri; sempre che un interesse a muoversi in punta di piedi nella vita di altri, ancora ci sia.

Si impara a salutare senza abbracciare, ad ascoltare senza osservare da dove provenga il suono, si impara a respirare l’intimo microclima del proprio respiro e a misurare lo stato d’animo dall’intensità e dal ritmo con cui il tepore umido invade volto e occhiali, quando ci sono.


Si impara a percepire e allo stesso tempo occultare un’emozione senza che questa causi troppo imbarazzo, ma con solo una mano sul petto, quasi a proteggere il cuore.

Sempre che un cuore là sotto che batte, ancora ci sia.

lunedì 12 ottobre 2020

ASMR

Vengo qui, scrivo e cancello ormai da troppe notti.
Il tasto che scorre rapidamente verso sinistra e inghiottisce le mie parole, emette il suono picchiettante della mia autocensura e di un’incomunicabilità che dilaga da tempo.
Fa tipo pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic pic 

pic pic pic pic pic pic
picpicpicpicpicpicpicpicpicpic

É il suono che anestetizza quelli che credevo fossero bellissimi turbamenti ed è il suono al quale mi abbandono prima del sonno.

C’è una piccolissima parte di me che si sente definitivamente abbandonata, e questo abbandono ha un suono.