Ultimamente vorrei un poeta tutto mio
che mettesse in versi
il mio approccio verso i piccoli episodi della mia vita quotidiana.
Vorrei che fosse una creatura bellissima,
fatta come una specie di chimera,
metà Edoardo Sanguineti
e metà Frank Gramuglia,
con qualche inserto di Natalino Balasso
e Ugo Norrea.
Insomma, mi guardo intorno e sono indecisa se
tornare con le chiappe sulla sedia dai miei psicologi
o se optare per diverse manciate di più economici e liberatori porchiddii,
lanciati un po’ qua e un po’ là,
così, generosamente, leggiadramente,
“con goduria, tripudio,
in buona fede”;
senza impegno e senza prendere troppo la mira,
esattamente come quando gioco a freccette:
dove becco, becco,
‘tanto quelli son come il nero
che va bene su tutto e su tutti:
sarebbe ogni volta un glorioso bull.
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