domenica 19 agosto 2018

Under the bridge

In mezzo a tutti i credo, non credo, le bestemmie, le preghiere, lo humor nero, i necroselfie, i menefreghismi, le opinioni di presunti esperti, gli insulti, le apologie e gli sciacallaggi, al di lá di tutti i vostri schieramenti politici che fanno anguscia uno più dell’altro, al di là di quell’arcobaleno di colori uniti per far soldi e ucciderci, mi permetto anche io una breve polemica ignorante, sterile e inopportuna.
Avete tutti rotto il cazzo. Pure quelli come me che dicono che avete tutti rotto il cazzo. Ma da tempo eh?, avete rotto il cazzo dall’alto di ‘sto pulpito dei social di merda che dà voce a cervelli che hanno le stesse funzioni fisiologiche di un culo, un pulpito dal quale non si perde l’occasione di farsi la guerra tra poveri sfigati quali siamo, di pontificare, di difendere e legittimare il proprio voto di merda, qualunque esso sia stato.
Ma chi cazzo se ne frega se pensate di aver votato i “giusti”, chi cazzo se ne frega se ai funerali hanno preso gli applausi, ma poi “giusti” per chi? applausi per cosa porcodio? 
Quindi la morale di tutta la tragedia è che l’italia è spaccata in due, tra chi gli rode il culo per gli applausi e chi ci gode del rodimento di culo per gli applausi? È tutto qui il succo?
Facciamo paura, oltre che schifo. E, poni caso che esista, pure a colui che ho appena chiamato porco facciamo paura oltre che schifo. Facciamo schifo ai porci.
Se insieme a quel ponte fosse almeno crollato anche il pulpito sotto il peso dei nostri culi comodi, flaccidi e presuntuosi, ognuno che scoreggia la sua furia apostolica, oggi saremmo tutti più concentrati a “restare umani” e soprattutto uniti. Un cordoglio sincero, un ponte umano come quella belin di pic che vi siete messi sul profilo fb subito dopo la foto di un mohito, un ponte che non si fa sfondare dalla nostra imbarazzante mediocrità nello stare al mondo.
E invece no, pensiamo di stare là in alto senza renderci conto che siamo a sparare cazzate sotto ai resti del ponte della città degli Angeli, dove qualcuno ha dipinto col suo sangue e una banda di vampiri applauditi o fischiati sta lì a berselo on the rocks con la cannuccia.
Per la cronaca, questo era il mio turno sul pulpito eretto su una piazza fortunatamente vuota, perché diciamoci la verità, anche di questa polemica se ne può fare tranquillamente a meno.
E ora ciao, torno giù che soffro di vertigini e mi viene solo da vomitare.



Sometimes I feel like my only friend
is the city I live in, the city of Angels
Lonely as I am, together we cry

14 agosto 2018, Genova Under the Bridge :,


2 commenti:

John Andersson ha detto...

Come evacua Lei..

LaSedia ha detto...

Sono i vantaggi del colon irritabile