Credo di essere stata profilata sul web come “utente a cui piantarlo facilmente in culo” perché ogni volta che entro in qualche social mi trovo davanti una catena infinita di profili fake che mi propongono ogni tipo di truffa (annunci intervallati al massimo dai post di mia madre, che truffe non sono ma il pericolo di esserne inghiottita è altrettanto spaventoso).
Non ho ancora capito se gli occhi del cyberspazio abbiano riconosciuto quanto io sia una vecchia coerentemente rincoglionita cronica dal fatto che su ig ho iniziato a seguire con imbarazzante assiduità Chiara Ferragni, o dal fatto che su blogspot scrivo minchiate da depressa, o che su Twitter penso ancora di essere su Twitter anziché su X o perché su ogni sito in cui vado, per non fare la schizzinosa diffidente, accetto e acconsento a qualsiasi cuchi e privacy, o infine perché due mesi fa su un palese annuncio fake di fb ho comprato e pagato euro 49,99 con carta di credito un mobiletto portatrucchi e porta bigiotteria di dubbio gusto che ovviamente non mi è mai arrivato, ma sono in costante contatto con una tipa di Hong Kong che si fa chiamare Your Service Support Angel, la quale giura ogni volta sul riso alla cantonese che il cazzo di mobiletto sta arrivando e mi ringrazia for my patience.
Ma prego figurati, cara la mia Support Angel, prenderlo in culo dalla Cina può a suo modo essere anche un piacere, che budda ci possa perdonare tutti quanti, maledetta te, me e maledetto il giorno in cui ho deciso di comprare un mobiletto di merda che, tra l’altro, se un giorno davvero dovesse arrivarmi, mi costringerebbe a prendere tristemente coscienza di tre fattori sostanziali:
1) non saprei dove cazzo mettermelo;
2) avrò sì e no tre o quattro brutte collanine di plastica, che non porto mai;
3) tutti i miei trucchi stanno comodamente da anni in una busta che fa costantemente avanti e indietro tra casa mia e quella di Germa, e non hanno bisogno di una postazione stanziale.
Insomma, ‘sto mobiletto manco mi serviva.
Speriamo che sia davvero una truffa. Vàh.
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