giovedì 12 novembre 2020

Dedicato al numero 16

Ho sempre immaginato che i numeri avessero un'anima, un colore e un sesso.

Il numero 1 è un maschio grigio perla e superbo, il 2 è una bambina scatenata rossa, il 3 è turchese ed è bello e perfetto, il 4 è marrone come la terra che ci sostiene, il 5 è pazza e varia di colore in maniera assurda; è di natura giallo/arancio ma vira fino al rosso fuoco e può diventare incandescente, è una cosa che ancora non mi spiego. Il 6 è cicciotella, affamata, tenera e color verde prato. Il 7 è una strega figa e misteriosa di colore nero, l’8 è empatico, buono, immenso e viola.

Il 9 è blu ma di lui non so altro.

Odio il 90, non tanto per la paura, quanto per i gradi in cui a volte ci troviamo posturalmente nei confronti della vita.

Esiste un solo numero in tutto il mio universo che oltre ad essere palindromo, è ossimoro ed è il 22, perché rappresenta la nascita e la morte al tempo stesso.

Il numero che amo di più in assoluto è il 12, che è il numero dell’onnipotenza; è la mano di una giovane donna che per pochi secondi riesce ad afferrare il sole e a fermare il suo percorso nell’universo.

Mi piace anche il 13. 

Certo, per una superstiziosa come me non è che sia il massimo sapere che domattina, quando mi sveglierò, sarò dentro a un venerdì 13, che sarà dentro a un 2020.

Comunque sia, trovo che il 13 sia un numero molto spiritoso e paurosamente geniale, situato nella costellazione dello Scorpione.

Il 29 e il 31 li gioco alla roulette, il numero pieno non mi esce mai. Poi, incredibilmente, punto un carrè che include i due numeri e vinco.

Lo 0 è Dio, che determina il punto di inizio verso ogni direzione, positiva o negativa; è neutro, perché lui stesso ha voluto che ci fosse un’ingiusta supremazia dei numeri dispari sui pari; è maschio e femmina insieme ed è bianco perché nella sua assolutezza continente tutti i colori e tutte le anime buone e cattive in dosi magnificamente equilibrate.


Infine ho da qualche giorno nel cuore il 16, figlio di un quadrato perfetto; è il numero di una ragazza che è diventata il caro angelo di molti, probabilmente così immensa da non rifiutarsi di esserlo anche per chi se l’è portata via, ed è a lei che vorrei fosse dedicata una poesia mai scritta prima, fatta di soli numeri e note musicali.

Una poetica sequenza infinita ed eterna, come infiniti ed eterni sono i numeri e le combinazioni di suoni.

Le parole finiscono. Sanno fare male, sanno mentire  o sanno essere confuse, inutili e stupide.

I numeri mai.








3 commenti:

Boh 2 ha detto...

Questa cosa che hai scritto è di una bellezza inversamente proporzionale alla tragedia infame che.
Che boh

LaSedia ha detto...

Questa è una carezza sulla testa di un bimbo che dorme.

Boh 2 ha detto...

Scrivi ancora che ancora accarezzerò per ringraziare