martedì 20 agosto 2013

La sconosciuta

Ma che ne sai, tu, ragazzino, che oggi ti rivolgi a me con questo tono da adolescente strafottente, che ne sai di tutte le volte che avrei voluto scappare lontana da te e da chi, con me, ti ha generato.

Che ne sai di quel mio pianto a tavola, delle aspettative, del mio gomitolo di lana che si srotola, dei fratelli che non hai avuto, della musica che ascolto, di quella che non riesco più ad ascoltare, delle vite che scrivo, delle mie bestemmie e delle mie lodi, dei luoghi dove mi nascondo, di cosa mi chiama e di cosa mi trattiene sempre, anche se un giorno sarai tu a saltare via lontano da me e da chi, con me, ti ha generato.

Che ne sai della mia pancia, di tutto il seno che ti ho dato, dei miei polsi che tremano, dell'improvvisa bellissima capacità di accelerazione del mio cuore, prima ancora che il cervello ingrani la marcia giusta per poterlo sostenere e non farlo scoppiare.

Che ne sai tu,
che se ti dico "che ne sai tu" fai lo stupido tirando fuori il campo di grano, e non sai nemmeno chi l'abbia scritta o cantata.

Dimmi che ne sai tu, ragazzino, che se un giorno dovessi capitare su questa pagina ignori anche che ero piena, gonfia, fatta e strafatta di genepì quando l'ho scritta, e forse nemmeno io sapevo molto di tutte queste cose.

Che ne sai.







Menomale, che non sai, ragazzino.


La Sconosciuta - E. Morricone