martedì 18 febbraio 2025

Ora

 Torno qui per dirti che sta trascorrendo tutto troppo velocemente per certe cose e tutto troppo lentamente per altre.

Troppo velocemente per la bella giovinezza che mi sfugge tuttavia.

Troppo lentamente per una pensione mi stan portando via.

Questa è un’età di merda.

È difficile invecchiare tanto quanto è difficile non essere ancora abbastanza vecchi.

Sono troppo indecisa.

Se in questo momento avessi il potere di rallentare il tempo o accelerarlo, nel dilemma sceglierei il divano, le sambuche e le sigarette che mi appartengono ORA.

Né di venere né di marte non si dà principio all’arte. 

Facciamo che scelgo domani che è mercoledì.


(Odio mettere i titoli ai miei post del cazzo.)

sabato 8 febbraio 2025

Come puoi immaginare

 Come puoi immaginare, è tutto molto sconcertante.

Mi chiedono come sto, ma io non so rispondere e non ne ho nemmeno voglia.

Ho solo voglia di non vedere più nessuno.

I miei cari fratelli, il mio caro amore, i miei cari colleghi.

Nessuno.

Mi pesa tutto il resto che sta intorno e che mi fa sentire la nostalgia di una vita normale.

Come se tutto il resto e la vita normale fossero solo una sporca tentazione. Un peccato.

Non c’è nulla che mi stimoli interesse.

Ho letto il testo della canzone che Cristicchi canterà a Sanremo tra una settimana.

Vorrei non sentirla, vorrei che lei non la sentisse. 

Non c’è momento più sbagliato per la tanto agognata laurea di mio figlio e per questa canzone.

Come puoi immaginare, è tutto molto disorientante.

lunedì 3 febbraio 2025

My Baby Boomer

  È una mia tipica e ormai rodata strategia di sopravvivenza quella di buttare le cose sul black humor di merda per non soccombere.

Ho sempre pensato che le esperienze della vita e le attitudini caratteriali possano essere sfruttabili anche sul piano professionale.

Dato che da tempo ormai mi sono rotta i coglioni di organizzare eventi per delle bande di cialtroni cafoni e viziati, il mio sogno nel cassetto era quello di organizzare funerali, che peraltro rendono molti più denari rispetto agli eventi dei vivi.

Oggi ho pensato ad un’estensione, o meglio, a un “prequel” della mia futura impresa di pompe funebri, perché sto acquisendo nuove competenze che riguardano la gestione domiciliare dell’anziano: terapie, cure, igiene personale, presidi, pratiche burocratiche e robe così.

E quindi ecco che quella parte di me che non vuole che io soccomba in un clima di distruzione, stanchezza, paura e dolore, fa nascere un nuovo progetto:


BABY BOOMERS srl

Servizi per l’Anziano

Dalla badante alla lapide, ci occupiamo noi di tutto.

Tu devi solo metterci il vecchio.


Piace? Funziona?

Non so, bisogna lavorare un po’ sul naming, sul payoff, sul claim e sul marketing (qui c’è un po’ di tesi di Edo, lo ammetto).

Bisogna lavorare sulla parte di me che concepisce queste stronzate di cattivo gusto, ma anche su quell’altra che invece soccombe.

Perché io te lo dico: (tanto vabbè i miei desideri non contano un bel cazzo ed è il destino che decide) ma io voglio morire prima.

Non so quanto prima, ma di sicuro prima.

Vedere come si è trasformato il corpo di mia madre, che non avevo mai visto nudo, è una delle cose che mi ha sconvolto di più in questi giorni e che non riesco a togliermi dalla testa.

Provo per lei una tenerezza infinita.

Tu sai quanto sia in grado di farmi incazzare quella donna.

Eppure in questi giorni non c’è stato un solo attimo in cui l’abbia malsopportata.

Mi pare di avere tra le mani una vecchia bambolina fragilissima.

Il suo sorrisino dolce e rassegnato, la sua pazienza, la sua gratitudine, la sua perfetta lucidità mentale, il suo lasciarsi smanettare e guardare e violare la sua intimità in maniera così umile e al contempo così nobile.

Un piccolo corpo scheletrico, un tempo alto, armonioso e burroso che ci ha dati alla luce in 4, oggi massacrato da quasi 9 decenni di vita e dagli aghi delle recenti flebo.

La sera quando la metto a letto le dico mami se hai bisogno chiama, se ho bisogno chiamo io.

E lei risponde: sì, chiama, che io vengo.

Tutto questo mi devasta e nello stesso tempo me la fa amare ancora di più.

E mi fa desiderare di morire prima, perché io non so se riuscirei ad essere come lei.


Non ho ancora pensato a un logo. Ci penserò domani, che ora sono molto stanca.