Ah il sogno.
Beh di solito si dice “ti ho sognato ma non ricordo il contesto” anche quando uno se lo ricorda benissimo ma è meglio non raccontarlo.
Comunque non era un incubo, solo che non mi ricordo il contesto.
Ah il sogno.
Beh di solito si dice “ti ho sognato ma non ricordo il contesto” anche quando uno se lo ricorda benissimo ma è meglio non raccontarlo.
Comunque non era un incubo, solo che non mi ricordo il contesto.
Arrivano le notizie della zia Franca sulla chat della famiglia e io non commento mai.
Sono una merda.
Ma come si fa a commentare le notizie di una persona che sta in un ospizio, che non le lasciano tenere nulla, manco una matita, che non la lasciano andare in bagno, che si caga e si piscia addosso, che piange perché vuole tornare a casa sua e non vuole stare sporca nel letto?
Come si fa a commentare il dolore della sua unica figlia che non ha altra scelta che tenerla lì, che ha rinunciato al bello dei suoi 50 anni per seguire sua madre e per vederla ora appassire disperatamente in quel posto come una pianta marcia che un tempo aveva dato frutti meravigliosi a lei e ai figli di lei?
Ma cosa cazzo volete che commenti, DioMadonna.
L’unica cosa che potrei commentare è che piuttosto che ridurmi così preferirei morire domenica prossima.
Domenica, non prima, perché voglio vedere ancora due puntate di The Gentleman con Edo mentre mangiamo qualche proteina unta e perché domani voglio andare a cena dalla mamma, e perché venerdì prossimo voglio andare dal parrucchiere e poi con Germa a Santo Stefano al Mare a fare la fuga con la Mini usata nuova, che per comprarla mi sono indebitata fino al buco del culo, però ho fatto l’assicurazione ‘morte’ in caso dovessi morire così mio figlio non se lo deve menare con le rate (però Edo ricordati che devi 3k allo zio Carlo, dedotti i 50 euri al mese pagati fino alla mia morte).
Ecco, domenica prossima potrebbe anche essere ok.
Non prima.
Coraggio zia Franca, tieni duro, che l’anima di un Gozzi non è mai stato un concentrato di leggerezza, ma una risata non se l’è mai negata.
Ti auguro di tornare prestissimo a sorridere insieme ai tuoi fratelli, col culo pulito e una matita in mano.