martedì 21 novembre 2017
mercoledì 13 settembre 2017
Ridere delle follie del mondo
Non ti pubblico su fb solo perché sei vestita di merda e, narcisa come sei, non lo sopporteresti.
Ma non dimenticherò mai la notte in cui ti sei precipitata fuori di casa con quei quattro stracci addosso e le scarpe gialle, per venire a recuperare a Principe la fuggitiva debosciata che ero.
Ma non dimenticherò mai la notte in cui ti sei precipitata fuori di casa con quei quattro stracci addosso e le scarpe gialle, per venire a recuperare a Principe la fuggitiva debosciata che ero.
giovedì 1 giugno 2017
C(r)edere
Credo che
tutti debbano pagare per i propri errori, credo che alcuni errori siano imperdonabili e generino un
debito che non sarà mai totalmente saldato e credo che chiunque abbia la
consapevolezza di questo, continuerà a pagare la sua piccola rata quotidiana
per tutti i giorni della sua vita.
Ma credo anche
che pagare a vita non significhi necessariamente aver perso del tutto la possibilità e il beneficio
di un futuro in cui riscuotere un piccolo riscatto in gioia, normalità, serenità, autostima, diritto di alzare la testa per guardarsi allo specchio senza troppa vergogna, diritto di non sentirsi irrimediabilmente
spregevole e inadeguato ai rapporti umani.
Credo che chiunque
decida di abbandonare questa personale pretesa, in nome dell’errore che ha commesso e del debito insolvibile,
abbia anche deciso di non dare più un senso e uno scopo alla sua vita e sia quindi una
persona morta prima ancora di morire.
Credo che
chiunque sia arrivato a massacrare il significato delle parole Amicizia, Coraggio, Onestà e Rispetto non sia
costretto a non poterle più pronunciare perché non gli apparterranno mai più.
Credo che
la ricerca della felicità propria e di chi si ama – e specifico ricerca,
non raggiungimento – sia qualcosa a cui chiunque dovrebbe tendere per assecondare la natura
dell’animo umano.
Chiunque.
Sia chi ha subito catastrofi, sia chi deve pagare per quelle che ha causato.
Sia chi ha subito catastrofi, sia chi deve pagare per quelle che ha causato.
Credo, ma a
volte cedo all'eterno buio di una mente per niente immacolata.
Everybody's gotta learn sometimes - Beck
(Eternal sunshine of the spotless mind)
martedì 23 maggio 2017
Your Sweet Revenge
Lo prendi in culo e diventi filosofo, poeta, novelliere, pittore, maestro di tutte le arti e cazzoneso io, che non riesco più a mettere insieme manco un pensiero.
Sweet Revenge, R. Sakamoto
Sweet Revenge, R. Sakamoto
giovedì 20 aprile 2017
Fiabe insonore
C'ero una volta io.
Fine.
E sbadigliando dicevi che era un finale del cazzo.
(costretta a rubare il sonoro)
Fine.
E sbadigliando dicevi che era un finale del cazzo.
(costretta a rubare il sonoro)
venerdì 7 aprile 2017
Stay puft
6 aprile
Incubo tra le 22.59 e 00.44
Quindi è anche il 7 aprile
L, A, tu, io.
Ma quasi subito tu sparisci.
Devi lavorare.
Siamo io e L che portiamo A
Non c'è più alcun incontro tra voi due e la Staff
No, ci sono io che non so che cazzo ci faccio, L e A
Arriva la Staff, non riesco a vederla bene, è circondata da tre basse ragazze che dicono di essere le segretarie ma forse sono i suoi angeli. La Staff è quindi una specie di dio.
Non rivolge una parola a L, meno che meno a me ovviamente.
Perché tu non sei lì ma ci sono io?
La Staff prende per manina A e lo porta verso una stanza: A non dice nulla, non sa cosa stia succedendo
Entra nella stanza avvolto dalle braccia della Staff che a sua volta è avvolta dalle tre segregrtarie
Lo vediamo attraverso un vetro, si divincola da dio e dagli angeli e corre a un tavolo per disegnare.
Dico a L che dobbiamo uscire perché stiamo in ansia a vederlo attraverso il vetro
Che passeremo tra un'ora
Poi mi pento di averlo detto perché io non posso stare male per A, dovevo pensarci prima
Ma lei è tranquilla e sicura di se, pare non si sia infastidita
Le parlo con vergogna, penso che forse non mi ascolti nemmeno, ma tant'è io sono lì e lei non fa una piega.
Ha quegli occhi incredibili che ho sempre ricordato bene
Io sono terrorizzata
Usciamo, fuori c'è un cortile pieno di alberi
L sorride
Un sorriso sicuro
Io vorrei solo piangere
Lei inizia a ballare, c'è la musica
Mi mette il cappuccio e mi abbottona fino alla bocca che sembro un salame
Capisco che vuole che balli anche io ma vedi, io non so più muovermi da tanto tempo
Sono goffa mi vergogno mi immagino fare schifo e vorrrei solo piangere ma assecondo questa sua esigenza, le voglio tenere compagnia ballando con lei, mi muovo di merda mentre lei sembra un angelo, ma non lo stesso angelo che erano le segretarie
Fa finta di cadere, arriva della gente che probabilmente era sempre stata lì
Capisco che ci ha viste ballare
Mi fermo
Guardo la scena e diventa un film
L è attraente da morire, seducente, magnifica Troia benedetta dal dolore, e mentre parla con queste persone di una sua caduta rovinosa, fa una cosa bellissima con la mano che la rende irresistibile
Io vorrei farmi piccolissima e poi invisibile, invece ho la sensazione di ingigantirmi e trasformarmi nell'enorme goffo pupazzo bianco di ghostbuster e non posso nascondermi o scappare, mi vedrebbero tutti
Sto immobile in silenzio guardo e piango
Lei non voleva riavvicinarsi
Voleva solo riprendersi qualcosa di se stessa che era rimasta imprigionata dentro me
Cambio improvviso di scena del film, che io, una volta completata definitivamente la metamorfosi in stay puft, vedo dalla postazione in cui mi trovo insieme a L, ai suoi occhi, alle sue mani e alla gente
e sto immobile in silenzio guardo e piango
Nella nuova scena c'è ancora musica
E scopro perché tu non eri con noi.
Mi sveglio, vado su uazzap, nessuna notifica.
Mi chiedo se qualcosa di me non si stia imprigionando in qualche posto
E mi chiedo se per caso, uscito dal lavoro, tu non abbia deciso di accontentarmi.
Buonanotte e tanti altri bei sogni d'oro.
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